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Commenti al testo di cristina bizzarri
Le voci incaute delle donne

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  Cristina Bizzarri - 03/02/2015 23:16:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Nando mi piace il tuo sragionare perché non lo è. È piuttosto un dire le cose umane con lo sguardo rivolto al mistero, e a questo mistero che ci oltrepassa tu scegli di dare il nome del Dio cristiano. Ma non sei dogmatico, arrivi al punto di metterti dalla parte di chi non è cristiano pur di ragionare con mente limpida e onesta e accettare la possibilità argomentativa di una mancanza di Dio. Ma lo stravolgi
ancora il ragionamento, uscendo da tutti i recinti e restando nel luogo della speranza, dove l’amore (agape) può fare a meno di tutto, anche di Dio. Perché contiene tutto. Mi vengono in mente le Beatitudini, e nello stasso tempo le contraddizioni del cuore umano. Ho buttato giù pensieri in libertà, che forse
possono dirti il mio desiderio di senso, la mia ansia di sapere, la consapevolezza della mia debolezza e scarsa coerenza. Pertanto quello che dice Cristiama è un’ottima indicazione: vivere la concretezza dei rapporti, immergersi nel qui ed ora è onorare la vita, è mettersi in gioco.

 Nando - 03/02/2015 20:41:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Carissima Prof.,
ho da subito amato questa tua, pur leggendola superficialmente e senza quel giusto ritornarvi sopra e senza quel giusto approfondire (sono giorni difficili per gli impegni e per la mente poco pronta - ma quando mai lo sarebbe stata? Chi mi conosce potrebbe chiedermi!), tu centri il bersaglio, senza troppe elaborazioni teologiche o filosofiche ma con la sfacciata purezza dei bambini, poiché la questione è proprio qui: Dio s’impone! E non s’impone in senso religioso (non ora e non qui mi potrebbe interessare il discorso d’un credente), non è in trattativa la sua esistenza o meno, non gioca il teismo contro l’ateismo, no; è la stessa idea di Dio, comunque parto mentale dell’uomo se non autorivelazione divina, a dirci chi siamo e che cosa si agita dentro di noi. Questa necessità di un altrove diverso dal luogo in cui abitiamo l’affanno, diventa richiamo autotrascendente immanente all’umano. Per questo è successivo il tema religioso rispetto al suo essere concetto; ed è per questo che la definizione di Giovanni non può non parlarmi anche fossi convinto della sua inesistenza. Dio è Amore. A prescindere se esiste o no, l’applicazione migliore di un tale assunto ha prodotto notevoli e luminose esperienze, che si autogiustificano senza doversi dimostrare, al pari di tante altre e più laiche esperienze. In fondo l’albero si riconosce dai frutti non è una parola peregrina. Se poi qualche volta la coltivazione deraglia...
Certo che se fosse tutto vero...allora...ma intanto anche come idea non è mica male...non meno di ogni poesia...

Ciao, Prof., perdona i miei sragionamenti serali.

Tuo aff.mo pessimo "scolaro" di tarda età

 Cristina Bizzarri - 03/02/2015 18:50:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Sei Cristiana, amica. E faccio senz’altro così, sto insieme alle donne, amiche, incaute. Baci.

 cristiana fischer - 03/02/2015 17:05:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

il tuo smarrimento "non immaginare" è lo stesso dei "Gesù infreddoliti" e sarebbe comune a tutti e due quel dislocarsi "oltre i confini ... in un altrove"
dopo di che ci sono due possibili "incarnazioni", due concrete e presenti possibilità per il tu che scrive: la richiesta a te stessa "convertiti..." e l’altra "ascolta in un caffè le voci incaute delle donne", e siccome tu sei una donna, non so se incauta, comincia dalla possibilità più concreta e vicina, dico io, poi ci convertiremo a partire
strada più lunga, e più vera a parer mio, ma chi sono io per predicare, consigliare, ecc.
:-))

 Cristina Bizzarri - 03/02/2015 15:50:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Quanti errori! Lapsus calami "freudiani", chissà ...
Buio, per noi che siamo vivi, of course. Scusatemi.

 Cristina Bizzarri - 03/02/2015 15:46:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Laura, Cristiana, Lorenzo, grazie dei commenti. Pensavo a chi muore, alla morte come a un chiudersi improvviso della vita (anche se "improvviso" è riferito all’attimo della morrte, non a eventuali malttie o altro), a un buio in cui si precipita ... e che questo buio è un altrove improvviso per chi muore.
Cristiana: "non immaginare" lo riferivo a me stessa, ma non si possono mettere le virgolette ... :-)
I gesù siamo tutti noi nel deserto delle difficoltà, delle solitudini, delle gioie, delle speranze e di tutti i nostri sforzi quotidiani. Alla tentazione di rivedere chi non c’è più in uno sguardo o in altro, opponevo qui il concentrarsi invece sulle "cose" presenti nella nostra vita. Sull’"incarnarsi" del divino anche in queste cose semplici, apparentemente senza sfondi. Inutile dire che questo proposito non lo mantengo, ma mi invitavo a non guardare troppo indietro. Quanto alle voci incaute delle donne che parlano al caffé, intendevo alludere a un parlare spontaneo, non dotto, e per questo per un verso tanto più autentico e sincero. E nel vivere soprattutto il presente, anche facendomi domande e magari contraddicendomi, ecco forse, mi dico, qui Dio mi può rispondere, forse posso trovare una maggiore serenità, un’accoglienza e un’accettazione maggiori di me stassa, degli altri, del mio chiedermi di Dio.

 Lorenzo Mullon - 03/02/2015 12:24:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

oggi rileggevo l’elogio della follia di Erasmo
( veramente in copertina c’era scritto della pazzia )
in cui si invita a dire tutto quello che viene in mente
forse incauta-mente
forse la risposta di quella profondità senza mediazioni

 cristiana fischer - 03/02/2015 12:08:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

non capisco: a chi ti rivolgi, chi è il soggetto che opera, Gesù e le donne in che rapporto stanno?

 Laura Costantini - 03/02/2015 10:56:00 [ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]

Meravigliosa